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Celebrazioni Garibaldine/ chiusura in crescendo di successo delle mostre e conferenze sull'epopea garibaldina organizzate in Argentina e Brasile e dall'Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi

SAN PAOLO/ - Le gigantografie relative ai ritratti di Giuseppe ed Anita Garibaldi e le altre 16 rappresentazioni della loro vita, tra le quali: "L'incontro del 26 ottobre 1860, sull’Aspromonte, con il Re d’Italia Vittorio Emanuele II", lo "Sbarco dei mille" a Marsala, la "Bandiera della Legione Italiana in Uruguay" e la rappresentazione delle “Torture subite dall’eroe dei due mondi nelle carceri argentine di Gualeguay" stanno facendo rivivere in Argentina e Brasile le gesta dell’epopea garibaldina. Si sono, infatti, concluse le inaugurazioni delle mostre allestite nelle città di Buenos Aires, Rosario e La Plata (Argentina) e nelle città brasiliane di Porto Alegre, Laguna ed a Sao Caetano do Sul, alle porte di San Paolo, promosse ed organizzate dall’Istituto Regionale Siciliano "Fernando Santi" nella ricorrenza del 120° anniversario della morte di Garibaldi.
Contemporaneamente si sono svolte altrettante conferenze tenute dal presidente dell'Istituto "Santi", Luciano Luciani, unitamente a studiosi, esperti e da rappresentanti delle locali Istituzioni politiche e governative, nonché da alcuni esponenti dei consolati italiani delle città argentine e brasiliane interessate.
La partecipazione e l’interesse per le manifestazioni in corso di svolgimento tra le comunità dei nostri emigrati è notevole, ed ha anche coinvolto argentini e brasiliani. Le gesta di Garibaldi, infatti, non hanno interessato soltanto l’Europa ma le sue imprese belliche per la conquista della libertà lo hanno visto presente pure in diversi Paesi dell’America Latina - come ha sottolineato nel corso del suo incisivo intervento a Rosario il Console Generale d¹Italia, Giovanni Marocco - quali l’Uruguay ed in Brasile. Non a caso - come è stato inoltre ricordato nella conferenza tenuta a La Plata - Edmondo De Amicis, nel corso del suo soggiorno in Argentina, incontrando degli emigrati italiani, ebbe a scrivere su Garibaldi: "fu maestro, navigatore, lavoratore, commerciante, soldato, generale. Era grande, sincero e buono. Odiava tutti gli oppressori, amava tutti i popoli, proteggeva tutti i deboli, non aveva altra aspirazione che il bene, non amava riconoscimenti, disprezzava la morte, e adorava l'Italia". In quasi tutte le principali città argentine e brasiliane, infatti, numerosi sono i monumenti, le statue, le strade e le piazze intitolate al "genio della guerra", come lo definì De Amicis. A Laguna, in coincidenza delle iniziative organizzate dall'Istituto "Santi Sicilia", è stato formalizzato il gemellaggio tra la città turistica brasiliana - dove è nata Anita - rappresentata dal sindaco Adilicio Cadorin, di origine veneta, e Ravenna - dove é morta la moglie di Garibaldi - rappresentata dal vice sindaco Giannantonio Mingozzi. Le 18 gigantografie della mostra che si tiene nella città natale dell'eroina sono state donate e sanno esposte nel museo di Laguna, dedicato ad Anita Garibaldi. Le stesse foto delle varie mostre saranno anche utilizzate da Circoli ed Associazioni Culturali argentine e brasiliane e da organismi di nostri connazionali emigrati - che ne hanno già fatto esplicita richiesta - per ulteriori mostre e conferenze itineranti. Il successo delle diverse iniziative in corso è destinato pertanto a prolungarsi nel tempo, come dimostrano i progetti che si stanno sviluppando quali ulteriori gemellaggi con diverse città italiane, la costituzione di sezioni e circoli di simpatizzanti garibaldini, affiliati all'Istituto Italiano "Fernando Santi". Una delle prime idee avviate è la sottoscrizione aperta a La Plata e per la raccolta di fondi finalizzata al restauro della statua de "l'eroe dei due mondi" - gravemente degradata - ed alla cura l’arredo del circostante giardino che si trova in uno degli spazi più belli del centro della città argentina intitolato a Garibaldi.

(aise)

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