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Necessario adeguare i metodi di gestione delle politiche di cooperazione internazionale: il Presidete Luciani (IIFS) in una lettera alle istituzioni siciliane

Dopo il convegno di Mazara del Vallo su "Immigrazione: integrazione e cooperazione internazionale" tenutosi a Mazara del Vallo gli scorsi 17 e 18 gennaio, il presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi Luciano Luciani, e il consigliere comunale aggiunto, Mohamed Soufien Zitoun, scrivono alle istituzioni della Regione Sicilia evidenziando che i lavori del convegno "hanno evidenziato l’esigenza immediata di adeguare metodi e condotte nella gestione delle politiche sociali ed economiche di cooperazione internazionale". (vedi AISE del 19 gennaio h. 18.43)
"La recente e positiva riforma introdotta nell’organizzazione degli Uffici e dei Dipartimenti della Regione, che si concretizzerà nel gennaio 2010", si legge nella lettera, "ha posto le premesse per un rilancio della politica estera e della cooperazione internazionale della Regione Siciliana. Occorre sin d’ora che le rappresentanze di governo assicurino la massima attenzione nella direzione politica degli uffici e dei programmi comunitari, ridimensionando pretese e superando pigrizie da parte del personale preposto a taluni di questi delicati uffici".
Secondo Luciani e Zitoun "la gestione dei programmi comunitari non può essere gestita nel chiuso degli uffici, anzi questi debbono diventare il punto di riferimento di tutti e di una rete di rapporti finalizzati a privilegiare il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo e nei diversi Continenti. È necessario pertanto assicurare la massima trasparenza, sensibilizzazione e il pieno coinvolgimento delle parti sociali ed economiche, nonché partnership qualificate sia per la fase di progettazione che per quella di gestione dei progetti. Desta preoccupazione", aggiungono, "l’impostazione della legislazione in materia di distretti produttivi che affida al Presidente del distretto poteri esclusivi e priva i soci imprenditori, istituzionali e socio-economici del potere di partecipare alla conduzione del distretto attraverso organi assembleari e gestionali".
"Uguale preoccupazione", incalzano il presidente Luciani e il consigliere Zitoun, "desta la pressante presenza di alcuni personaggi, validi per tutte le stagioni politiche, nel dialogo euromediterraneo e in quello siculo-tunisino, che si candidano per la gestione di programmi ed iniziative strategiche per l’integrazione sociale delle comunità tunisine in Sicilia e per la gestione di programmi di collaborazione frontaliera tra Sicilia e Tunisia nell’ambito della programmazione 2007-2013".
Infine, concludono i firmatari della lettera, "in tale contesto si chiede l’attivazione, presso la Presidenza della Regione, di appositi Tavoli Paese, ad iniziare dal Tavolo Paese Tunisia, che dovrà comprendere istituzioni e rappresentanze associative accreditate e qualificate per la progettazione e la gestione dei programmi nazionali e regionali riguardanti le problematiche migratorie, l’integrazione sociale, la formazione professionale, la cooperazione decentrata ed internazionale". (aise)