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Due incontri per Garibaldi, “l’impresa dei Mille”e la Sicilia con l’assessore Armao ed Anita Garibaldi
La scorsa settimana, quando la newsletter era completa e pronta per il puntuale invio, ho avuto due incontri importanti che difficilmente dimenticherò. Entrambi gli appuntamenti sono legati da un filo rosso: il 150esimo dell’impresa dei Mille. Nel tardo pomeriggio di mercoledì ho incontrato l’assessore regionale ai beni culturali, Gaetano Armao. All’appuntamento, preparato da Alessandra Siragusa e avvenuto alla Galleria Sordi, era presente anche Maurizio Pellegrino, consigliere comunale del Pd a Palermo. È stata una bella chiacchierata intorno alle iniziative che tra poco più di due mesi dovrebbero celebrare l’evento che diede avvio alla fase più importante dell’unificazione del nostro Paese. Nel corso della discussione l’on. Siragusa ci ha comunicato che questa settimana avrebbe presentato alla Camera, una interrogazione sulle opere finanziate dallo Stato in vista del 150esimo dell’unità d’Italia che al momento non finanzia alcuna opera o iniziativa in Sicilia. Alessandra ha rispettato l’impegno è ha sottoposto alla firma di molti parlamentari siciliani il testo. Ovviamente, anch’io ho sottoscritto l’interrogazione. Del resto, il tema mi affascina e non solo per il colore delle camicie al quale da sempre sono legato.
Il secondo appuntamento si è svolto a distanza di un paio d’ore in un celebre ristorante romano. Al tavolo, di fronte a me era seduta Anita Garibaldi, pronipote del più celebre bisnonno che tanto caro è, ancora oggi, alla stragrande maggioranza degli italiani. In soli due giorni, ad organizzare tutto, anche nei minimi dettagli, è stato un altro “generale”, Luciano Luciani. Si tratta di un vecchio compagno socialista, di quelli di un tempo, che hanno dato lustro e ragioni di orgoglio ad una storia che non può archiviarsi semplicisticamente solo con Bettino Craxi. Anita Garibaldi è una signora di 75 anni, ben portati. È fiera della sua origine, che non perde occasione di ostentare anche attraverso una bellissima spilla attaccata al bavero della giacca, che ritrae l’eroe dei due mondi. Ha grande energia e, naturalmente, è di indomito spirito garibaldino. Si accalora per il “va pensiero” usato impropriamente dai leghisti; non accetta l’idea che le celebrazioni del 150esimo non partano dallo sbarco a Marsala del 1860 per culminare poi l’anno successivo con la proclamazione dell’unità d’Italia; si arrabbia all’idea di vedere giudicata l’impresa dei garibaldini solo per l’eccidio di Bronte, ordinato (tiene a precisare) non da Garibaldi ma da Nino Bixio; non perdona, al presidente Raffaele Lombardo, di non conoscere la storia e di avere goffamente tentato di piegarne la verità ad una interessata interpretazione politica in chiave autonomistica; gli rimprovera di non essersi impegnato per presentare alcun progetto al comitato nazionale per le celebrazioni del prossimo anno; mi sottolinea che il suo avo rinunciò agli stipendi del periodo della spedizione siciliana; mi assicura di procurarmi le riproduzioni fedeli delle celebri camicie “in resistente tela rossa e con i bordini verdi”; mi invita a visitare il museo di Ripafranzone, nelle Marche, e il sito della fondazione omonima; accetta il mio invito, sostenuto da Luciani, di venire in Sicilia a maggio a prendere parte ad una “spedizione” che ripercorra le tappe nelle città toccate dalle camicie rosse. Insomma, sono state due ore davvero intense per me che cercavo di carpire e conservare ogni frammento di valutazione, osservazione, giudizio. Alla fine, l’abbiamo accompagnato a casa e c’è stata l’ultima sorpresa: abita proprio dirimpetto alla sede nazionale dei Democratici di Sinistra, un pezzo delle mie radici, della mia storia e del mio vissuto politico. Penso che questa storia non sia dissimile e distante da quella custodita nell’appartamento di fronte. Non è soltanto una questione cromatica a scaldare il cuore. Forse, c’è qualcosa di più profondo: sono i sentimenti e le emozioni che ci animano e ci spingono all’impegno, senza alcuna retorica, per il nostro Paese e la nostra gente.

Il testo dell’interrogazione per inserire la Sicilia tra le regioni nelle quali sarà celebrato il 150o anniversario dell’Unità d’Italia