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Italiani all’estero, Luciani (Istituto Fernando Santi) scrive al CGIE: jus sanguinis e jus soli

‘S’impone l’esigenza di favorire il mantenimento della lingua e cultura italiana, il contatto con l’Italia da parte di decine di milioni di italiani che hanno concorso al miracolo economico italiano nel dopoguerra’


Luciano Luciani, presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi, ha scritto una lettera diretta ai componenti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che si riunirà a Roma dal 26 al 28 giugno. “Ho appreso con piacere che dal giorno 26 giugno è convocata l’Assemblea Plenaria del CGIE e all’ordine del giorno tra i vari punti figura cittadinanza: jus sanguinis e jus soli. Purtroppo sarò in Venezuela per presentare i siti italiani riconosciuti dall’Unesco e la candidatura del Cristo Pantocratore di Cefalù – icona della Fede Cristiana per l’anno in corso – ed altri beni del percorso arabo-normanno (Duomo di Monreale, Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, ecc.), per cui non mi sarà possibile assistere ai lavori”, scrive Luciani, che prosegue: “L’Istituto Italiano Fernando Santi ha sempre evidenziato che non è importante se, ad esempio, nel 2020 e successivamente voteranno per il Parlamento italiano un milione in più o in meno di italiani residenti all’estero. S’impone invece l’esigenza di favorire il mantenimento della lingua e cultura italiana, il contatto con l’Italia da parte di decine di milioni di italiani che hanno concorso al miracolo economico italiano nel dopoguerra e orientano tutt’ora le scelte di centinaia di milioni di cittadini del mondo ad utilizzare i prodotti della moda italiana, dell’industria dell’alimentazione italiana e più in generale del made in Italy, riconoscendo il ruolo e la figura degli oriundi italiani”.