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A rischio attività formative. L′ AREF chiede un incontro con assessore Centorrino
noneL’A.R.E.F. (Associazione Regionale degli Enti di Formazione Professionale operanti in Sicilia) ha chiesto un incontro urgente con l’Assessore regionale alla Formazione Professionale, Prof. Mario Centorrino (nella foto), per avviare un confronto sulla nuova programmazione triennale dell’attività formativa 2012/2014 per la Regione Sicilia. L’avviso n.20 del 2011, infatti, non fa alcun riferimento alla L.R. 24/76 che da oltre trent’anni regolamenta tutto il settore delle attività formative in Sicilia, facendo invece unicamente leva sul Fondo Sociale Europeo. «E’ fortissima la preoccupazione – dice il presidente dell’A.R.E.F., Luciano Luciani, – che per l’anno prossimo personale della formazione e strutture non saranno garantiti per i mesi dell’attività propedeutica all’avvio dei corsi. E’ prevedibile che se, per esempio, come successo quest’anno, l’attività, a seguito dei ritardi della Regione, non partirà prima del mese di giugno ci troveremo con tutto il personale senza stipendio e con gli enti al collasso. Per queste ragioni - conclude Luciani - abbiamo chiesto un confronto con l’assessore Centorrino per evitare una situazione che sarebbe drammatica sia per i lavoratori che per gli enti».
«Siamo certamente favorevoli al maggiore utilizzo di fondi europei per la formazione e anche ad una profonda riforma del settore – dice Pippo Cipriani, del coordinamento nazionale dell’Istituto Italiano Fernando Santi che aderisce all’A.R.E.F. - Riteniamo tuttavia che non possano essere cancellate le garanzie che la legge 24/76 aveva pensato per tutti gli operatori del comparto, legge che, tra l’altro, a tutt’oggi non è stata né abrogata né modificata. Chiediamo un percorso concordato fra gli operatori e l’Assessorato per evitare - conclude Cipriani - che l’anno prossimo migliaia di lavoratori si ritrovino per mesi senza tutele considerato che la legge 24/76 è stata concepita per una attività continuativa mentre il Fondo Sociale Europeo copre i costi del periodo corsuale e di quello immediatamente precedente l’inizio dell’attività, non riconoscendo totalmente, fra l’altro, malattie, ferie, maternità del personale anche se assunto a tempo indeterminato».