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Italiani all’estero – riforma Comites CGIE – da associazioni Luciani (pres.iifs): “alla conferenza regioni compito rappresentanza regioni insieme a....
“Credo che il tema della rappresentanza sia stato doverosamente recepito dalla CNE e dalle associazioni". Ad affermarlo il Presidente dell'Istituto Italiano Fernando Santi, Luciano Luciani, in vista del prossimo incontro con il mondo dell'associazionismo a San Paolo (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=30136 ), in cui il disegno di legge Tofani di riforma di Comites e CGIE, già approvato in Senato ed al centro del dibattito alla Camera, sarà elemento centrale dell'incontro.

Premesso che il ddl non coglie le istanze nè del mondo dell'associazioni cui è da tempo affidata la rappresentanza - dice Luciani - nè delle altre componenti del mondo degli italiani all'estero, il Presidente dell'IIFS lancia una proposta che determinerebbe un reale cambiamento in positivo all’interno del CGIE.
Afferma l'esponente del mondo associativo " la presenza di 20 assessori, prevista dal DDL Tofani per la riforma del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, ognuno dei quali dovrebbe essere rappresentante di un disegno strategico della Regione di appartenenza, in realtà finirebbe per essere portatore di una posizione parziale legata alle peculiarità territoriali, che potrebbe stridere con quella dei colleghi delle altre Regioni, determinando una falsa rappresentanza. Le Regioni, invece, secondo Luciani, dovrebbero esprimersi nel loro complesso, delineando le loro unitarie linee strategiche. Dunque - e qui l'ipotesi - una delegazione della Conferenza delle Regioni sarebbe in grado di garantire una sintesi organica delle richieste e delle necessità a livello regionale. Uno spaccato complessivo di cui tenere conto."

Spiega il Presidente dell'IIFS "Gli organismi di rappresentanza sono nati per mettere assieme le varie voci della società italiana, in questo caso nel mondo, portarle a sintesi ed esprimere pareri riguardo a ciò di cui i nostri connazionali all’estero hanno bisogno. Una "stratificazione strategica" che nasce dal territorio e vive in nome dell’operato delle diverse associazioni. Voler eliminare le associazioni - spiega - significa eliminare il collante tra il mondo dell’emigrazione e la società italiana stessa. D'altra parte, concorda Luciani "È normale che ci siano diversi livelli di rappresentanza" ma questi non devono collidere tra loro. E Luciani avanza un esempio: “l’associazionismo nato all’ombra dei sindacati non fa un buon servizio né ai sindacati né al mondo dell’associazionismo, in quanto, finisce con il “distrarre”, senza per questo avvantaggiare i sindacati, elementi che nel mondo associativo hanno la loro naturale rappresentanza”. Ed allora, quale ipotesi concretamente avanza circa la composizione del CGIE ? Secondo Luciani il nuovo CGIE dovrebbe prevedere “3 o 5 rappresentanti della Conferenza delle Regioni, 12-15 rappresentanti del mondo delle associazioni, patronati e sindacati, oltre ai rappresentanti dei Comites e dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero”.
Nondimeno, è importante per il Presidente dell'IIFS tener conto di una visione chiara degli sviluppi in chiave europea del mondo dell'emigrazione sia presente nel continente Europa che oltreoceano.(27/09/2011-ITL/ITNET)